La Corte di Cassazione con sentenza 15 giugno 2018, n. 27705, si è pronunciata sul ricorso promosso avverso la sentenza di Corte di appello, con cui veniva confermata la condanna inflitta ad una donna per il reato di abbandono di minori o incapaci (art. 591, c.p.), nel respingere la tesi difensiva che argomentava riguardo l’insussistenza di alcun pericolo, considerata la chiusura delle portiere e l’esiguo lasso di tempo in cui la minore era rimasta da sola, non sufficiente a costituire fonte del pericolo ipotizzato dai giudici del merito, la Suprema Corte ha invece affermato che gli accorgimenti adottati dalla madre erano da ritenersi idonei a neutralizzare solo alcuni dei pericoli cui la minore veniva esposta rimanendo da sola in macchina, rimanendone sussistente il pericolo connesso alla mancanza di ossigeno all’interno del veicolo, così come rilevato dai giudici di merito.